Zeman – Roma sì. Wall Street Journal: “E’ il Dio del calcio”

(Wall Street Journal – G.Marcotti) Poco più di due anni fa, Zdenek Zeman sedeva a un tavolo all’aperto in un bar di un quartiere residenziale di Roma facendo qualcosa che probabilmente ha ripetuto milioni di volte nella sua vita.
Fece un lungo tiro dalla sua sigaretta e iniziò a parlare con una persona alla sua destra. “Ti diverti vedendo il calcio?” chiese con un basso tono di voce. Un altro tiro, seguito da uno di quei silenzi dopo i quali non ci sono altre parole. Ma lui riattaccò a parlare. “A me non piace più tanto”. Disse. “Continuo a vederlo perchè non ne posso fare a meno. Ma non è più la stessa cosa”. Un altro tiro. “Non è più il mio mondo”.

Molto presto, probabilmente questa settimana, dopo essersi accordato su alcuni punti con la società, Zeman tornetà ad allenare in un grande palcoscenico come quello di Roma. Undici stagioni sono passate dall’ultima volta che aveva allenato un grande club in un campionato importante. Undici stagioni durante le quali gli appassionati di calcio non hanno potuto vedere una delle menti più originali, innovativi e anticonformisti nella storia del calcio che rompe i tabù, sfida le convenzioni e, sopratutto, diverte.
“Dicevamo che avremmo cercato di giocare un calcio attrattivo, bene (Zeman) è l’uomo giusto per questo, no ?” Disse Franco Baldini, direttore generale dell’A.S Roma. Lo è certamente. La filosofia di Zeman si presta ad un 4-3-3 ad alta energia diverso da tutti ciò che c’è oggi, principalmente perchè è giocato ad un ritmo forsennato con un ondata di giocatori votati all’attacco.
Zeman illustrò la sua visione di calcio pochi anni fa:”ogni volta che attacchiamo, tutti e 3 gli attaccanti devono essere dentro l’area di rigore mentre due dei 3 centrocampisti avanzano.
In questo modo l’avversario è bloccato. Cosi puoi avanzare verso l’area e, visto il vantaggio numerico, hai più opportunità di segnare. Non è scienza. E’ semplice matematica.”Naturalmente, per cosi dire, è una tattica suicida. Ma la semplicità nasconde una complessità basata su due cose:il fitness e il movimento.
Le squadre di Zeman giocano ad un ritmo molto più alto rispetto agli avversari, principalmente perchè si allenano molto più duramente e molto di più. E giocano con una soprendente sincronia di movimento. I giocatori non passano la palla ai compagni, passano la palla dove sanno che i compagni saranno, dato che sono sempre in movimento. I suoi detrattori dicono che porta al limite i calciatori, un accusa che lui contesta. “I miei allenamenti possono essere lunghi, ripetitivi e intensivi, ma sono divertenti,” disse. “E quando ti diverti, non ti stanchi. Avete mai visto bambini correre per tutto il giorno ? Per caso li vedete stancarsi ?

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