Legislazione universitaria

1 ) IL RETTORE

ELEZIONE: E’ eletto tra i professori di ruolo in servizio presso le università italiane, è caduto il vincolo di eleggerlo per forza tra i docenti dell’università. Chi lo elegge? Vanno a votare per la sua elezione: i professori di ruolo, i ricercatori, i componenti del Consiglio degli Studenti ed i rappresentanti degli studenti presso Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione ed il personale tecnico amministrativo. Si vota a scrutinio segreto con l’elezione che è valida solamente se partecipazione la maggioranza delle persone che hanno diritto al voto. Nelle prime tre votazioni è richiesta la maggioranza assoluta. Altrimenti si procede al ballottaggio tra i due candidati che hanno preso più voti nella terza votazione. Il corpo elettorale viene convocato dal Decano (cioè il professore più anziano) almeno 30 giorni prima della data fissata per le elezioni. Non solo, le elezioni devono tenersi almeno 90 giorni prima della scadenza del mandato del Rettore. Il Decano proclama il vincitore delle elezioni. Il vincitore delle elezioni, entro cinque giorni, deve comunicare al Decano l’accettazione della carica di Rettore. Entrerà in carica all’inizio dell’anno accademico o prima in caso di vacanza di questo ruolo. Il Rettore e’ nominato con decreto del Ministero dell’universita’ e della ricerca. Il Rettore nomina un prorettore, che lo sostituisce in caso di bisogno, tra i professori di ruolo. La sua carica dura 6 anni e non è rinnovabile.

FUNZIONI: E’ la figura apicale dell’ordinamento accademico, presiede il Consiglio di Amministrazione ed il Senato Accademico (fissa l’ordine del giorno e vigila sull’esecuzione delle deliberazioni di questi organi). Il Rettore e’ il rappresentante legale dell’Universita’ e svolge le funzioni di indirizzo, di iniziativa e di coordinamento delle attivita’ scientifiche e didattiche; ha la responsabilita’ del perseguimento delle finalita’ dell’Universita’ secondo criteri di qualita’ e nel rispetto dei principi di efficacia, efficienza, trasparenza e meritocrazia. Ha l’iniziativa in tema di procedimenti disciplinari. Cosa propone? 1 Propone il documento di programmazione triennale di ateneo 2 Propone il bilancio di previsione annuale e triennale e il conto consuntivo 3 Propone il direttore generale.

2) IL DIRETTORE GENERALE

E’ stato introdotto, in ambito accademico, dalla riforma Gelmini, la legge 240/2010. Ha sostituito la vecchia figura del direttore amministrativo. Viene proposto dal sindaco ma l’incarico viene attribuito dal Consiglio di Amministrazione, sentito il parere del Senato Accademico. E’ il dirigente dei dirigenti, quindi viene scelto tra persone di elevata qualificazione professionale e comprovata esperienza. Viene assunto con contratto a tempo determinato. La carica dura 4 anni ed è rinnovabile (a differenza del Rettore che dura 6 e non è rinnovabile). Partecipa alle sedute del CDA ma senza diritto di voto.

LE FUNZIONI: è responsabile della gestione amministrativa, tecnica ed amministrativa. Deve conseguire gli obiettivi fissati dal CDA. Gode di ampie sfere di autonomia: infatti emana provvedimenti impegnando l’università verso l’esterno, ha autonomi poteri di spesa e può gestire come meglio crede le risorse umane. NON METTE BOCCA su ricerca e attività didattiche. Per gravi violazioni di legge, statuto e regolamento può cessare la sua carica con provvedimento motivato del CDA su proposta del Rettore. In questo caso decade automaticamente anche il vice direttore. In attesa di nominare un nuovo direttore generale, viene nominato un sostituto dal CDA su proposta del Rettore, sentito il Senato (insomma con la stessa procedura con il quale viene nominato il vero Direttore Generale).

3) I DIRIGENTI NELLE UNIVERSITA’

Gli incarichi dirigenziali sono conferiti con provvedimento dell’amministrazione (in altri termini sono conferiti dal CDA su proposta del Rettore). Nel rispetto di quanto previsto dal TUPI dlgs 165/2001 in osservanza del principio di trasparenza. In che modo si è trasparenti? Pubblicando sul sito internet istituzionale il numero e la tipologia di dirigenti che si stanno cercando ed i criteri di scelta. Le università, inoltre, raccolgono anche le disponibilità dei dirigenti che si propongono e le valutano. Tutti gli incarichi dirigenziali sono a contratto determinato. Per il principio della separazione tra politica ed amministrazione, i dirigenti sono responsabili della gestione amministrativa. Recepiscono gli indirizzi dell’organo di vertice, ma poi sono liberi di conseguire questi risultati con una gestione amministrativa autonoma. I dirigenti valutano la performance delle risorse umane di cui dispongono ma vengono a loro volta valutati, dagli OIV, per i risultati che conseguono. Quindi devono predisporre un PEG (Piano esecutivo di gestione) per conseguire i risultati che gli sono stati assegnati tramite un utilizzo efficiente di risorse umane e finanziarie. Come detto anche sopra, i dirigenti impegnano la loro amministrazione verso l’esterno attraverso l’emanazione dei provvedimenti amministrativi. Sono tenuti ad avviare un procedimento disciplinare in caso di violazioni del codice di comportamento da parte di dipendenti che gestiscono. Per violazioni meno gravi, puniscono il dipendente con rimprovero verbale. In caso contrario, devono segnalare il tutto all’ufficio per i procedimenti disciplinari (che nelle università si chiama collegio di disciplina) che entro 30 giorni deve notificare la violazione per iscritto al dipendente e deve convocarlo per un contraddittorio. Il tutto deve terminare entro 120 giorni. Se invece il dipendente che attesta falsamente la presenza in servizio è colto in flagranza di reato, o tramite telecamere, deve essere sospeso entro 48 ore (sia dal servizio, sia lo stipendio). Poi l’iter davanti all’ufficio per i procedimenti disciplinari dovrà durare massimo 30 giorni. Il dirigente che non conclude il procedimento disciplinare nei tempi, o che non l’attiva proprio dovendolo invece fare, è a rischio licenziamento.

4) IL SENATO ACCADEMICO

E’ uno dei sei organi necessari dell’università. E’ un organo collegiale. E’ un organo che viene costituito su base elettiva. Può avere un massimo di 35 membri (in base alla grandezza dell’università). E’ presieduto dal Rettore. Chi sono gli altri componenti? Una rappresentanza degli studenti e 2/3 devono essere docenti di ruolo (di questi 2/3, 1/3 devono essere i direttori dei dipartimenti dell’università). La carica dura 4 anni e può essere rinnovata solo una volta.

Passiamo alle FUNZIONI: 1 ) la prima è quella consultiva. Cioè esprime pareri obbligatori su bilancio, didattica, ricerca, servizi agli studenti, attivazione o soppressione di: sedi, corsi e dipartimenti.
2 ) la seconda funzione è la seguente: delibera tutti i regolamenti di ateneo (meno quello di amministrazione e contabilità lasciato al CDA), delibera il codice etico (ed è obbligatorio farlo ai sensi della Gelmini 240/2010). 3 ) può presentare la mozione di sfiducia nei confronti del Rettore ma non prima che siano trascorsi due anni dall’inizio del suo mandato. 4 ) Funzioni di coordinamento e raccordo con dipartimenti e strutture accademiche.

5) IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

E’ uno dei sei organi necessari dell’università. Può avere un numero massimo di 11 componenti (il loro numero è chiarito nello statuto dell’università). Chi sono questi componenti? Lo presiede il Rettore (che presiede anche il Senato Accademico), una rappresentanza degli studenti, il resto sono personalità italiane o straniere individuate così: l’università pubblica un annuncio pubblico e riceve candidature da parte degli interessati. Vanno scelti nel rispetto delle pari opportunità tra uomini e donne e devono ovviamente avere i seguenti requisiti: esperienza professionale di alto livello in ambito gestionale e devono essere figure qualificate dal punto di vista scientifico e culturale. La durata della carica è fissata dallo Statuto e dura massimo 4 anni (quella dei rappresentati degli studenti dura solamente 2 anni) ed è rinnovabile solo una volta.

Passiamo alle FUNZIONI: 1 Svolge funzioni di indirizzo strategico, 2 ) Conferisce l’incarico di Direttore Generale su proposta del Rettore (sentito anche il Senato Accademico). 3) Approva con deliberazione il bilancio di previsione annuale e triennale, il conto consuntivo – Bilancio e Conto devono essere trasmessi sia al MIUR che al MEF – e il documento di programmazione triennale (sono proposti dal Rettore con parere favorevole del Senato Accademico), 4) Adotta il regolamento di amministrazione e contabilità (l’unico lasciato al CDA perché tutti gli altri sono adottati dal Senato Accademico). 5) Delibera attivazioni e soppressioni di sedi e corsi previo parere obbligatorio del Senato Accademico. 6) E’ responsabile delle assunzioni e delle spese (i dipartimenti richiedono professori e ricercatori a tempo determinato ed il CDA approva le loro richieste). 7) Ha competenza disciplinare su professori e ricercatori. In che maniera? In ogni università c’è il collegio di disciplina (di solito nella p.amm. si chiama ufficio del procedimento disciplinare), il CDA prende atto del parere di questo organo ed esercita la sua competenza disciplinare.

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