Armeni: “Giocheremo Sporting Locri-Lazio c5 Femminile”

045554861-685cdcd9-0c03-4e95-922f-6ed905f4efb4FONTE LA REPUBBLICA: http://www.repubblica.it/sport/calcio/2015/12/29/news/l_ultima_sfida_di_locri_riporto_in_campo_le_nostre_ragazze_per_far_vincere_l_onesta_-130295844/

 

  “Io non ho ancora preso una decisione, ma una cosa la posso dire: le ragazze il 10 gennaio saranno in campo contro la Lazio”. Anche ieri è stata una giornata intensa per il presidente dello Sporting Locri, Ferdinando Armeni. Una giornata fatta di incontri, di telefonate di solidarietà, di attestati di stima, ma nella quale non è mancata “qualche amarezza”. A tarda sera però la decisione: “La squadra giocherà la prossima partita di serie A del campionato di Calcio a 5”.

Presidente, quindi è deciso.
“Guardi, io penso che sia giusto così. Che sia giusto giocare. Naturalmente devo confrontarmi con gli altri soci e con le istituzioni, bisogna che vi siano tutte le condizioni, ma mi piacerebbe vedere in campo le ragazze. Se lo meritano e lo merità la città”.

Questo significa che la squadra non sarà ritirata e che l’avventura continua?
“No, per quanto mi riguarda non ho preso ancora una decisione e restano in piedi tutte le mie perplessità. In questo momento non riesco a pensare a nulla, non ho la giusta serenità, troppe cose sono accadute e troppo in fretta. Io resto dell’idea di lasciare, di cedere il testimone a chiunque abbia voglia di impegnarsi per il futuro dello Sporting e di Locri. Ma non ho deciso nulla, devo riflettere”.

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L’ultima sfida di Locri: “Riporto in campo le nostre ragazze per far vincere l’onestà”
Ferdinando Armeni, presidente dello Sporting Locri
LOCRI – “Io non ho ancora preso una decisione, ma una cosa la posso dire: le ragazze il 10 gennaio saranno in campo contro la Lazio”. Anche ieri è stata una giornata intensa per il presidente dello Sporting Locri, Ferdinando Armeni. Una giornata fatta di incontri, di telefonate di solidarietà, di attestati di stima, ma nella quale non è mancata “qualche amarezza”. A tarda sera però la decisione: “La squadra giocherà la prossima partita di serie A del campionato di Calcio a 5”.

Presidente, quindi è deciso.
“Guardi, io penso che sia giusto così. Che sia giusto giocare. Naturalmente devo confrontarmi con gli altri soci e con le istituzioni, bisogna che vi siano tutte le condizioni, ma mi piacerebbe vedere in campo le ragazze. Se lo meritano e lo merità la città”.

Questo significa che la squadra non sarà ritirata e che l’avventura continua?
“No, per quanto mi riguarda non ho preso ancora una decisione e restano in piedi tutte le mie perplessità. In questo momento non riesco a pensare a nulla, non ho la giusta serenità, troppe cose sono accadute e troppo in fretta. Io resto dell’idea di lasciare, di cedere il testimone a chiunque abbia voglia di impegnarsi per il futuro dello Sporting e di Locri. Ma non ho deciso nulla, devo riflettere”.
L’ultima sfida di Locri: “Riporto in campo le nostre ragazze per far vincere l’onestà”
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Il presidente della Lazio Valerio Piersigilli ha detto di aver paura di venire a giocare a Locri.
“Mi ha molto ferito quell’affermazione e anche per questo dobbiamo scendere in campo. Locri è una città civile, abbiamo mille problemi purtroppo, ma le parole di Piersigilli sono offensive. Ha espresso solidarietà, le sue giocatrici hanno fatto tante telefonate alle nostre ragazze, questa sua uscita però è incomprensibile. Tra l’altro per sapere di questa terra gli basterebbe chiedere alle sue atlete, alcune di loro sono della provincia di Reggio Calabria e altre hanno giocato tante volte anche a Locri. Dovrebbe informarsi meglio. Anche per questo dobbiamo giocare, dobbiamo far vedere quanto è bella e civile la nostra realtà, e questo a prescindere dalla presenza di una minoranza di criminali ignoranti”.

Presidente, a distanza di qualche giorno ha potuto farsi un’idea delle ragioni alla base delle minacce?
“No, mi creda. Non ho idea. Tra l’altro so che i carabinieri stanno facendo il loro lavoro con cura ed io ho piena fiducia nelle istituzioni. Non posso fare altro che collaborare con gli investigatori e attendere l’esito delle indagini”.

Ma che interessi potrebbero esserci attorno alla squadra?
“Guardi non credo che ce ne siano di veri. Tendo ad esludere che i clan si interessino di una piccola realtà come la nostra. Ritengo che si tratti di cretini, di imbecilli, magari pericolosi, che non si rendono conto di quello che hanno fatto e dell’immagine che stiamo dando della Calabria. Per il resto girano solo cattiverie gratuite”.

A cosa si riferisce?
“Si è detto che la società o io abbiamo dei debiti, ma non è vero. Non c’è un solo fornitore che possa vantare un solo centesimo di credito. Si è persino detto che sotto sotto c’è una questione di donne. Figuriamoci,

ho una bella famiglia e una bimba piccola. Sono solo volgarità. Io non ho nulla da nascondere, tanto che ho già consegnato i bilanci societari agli inquirenti”.

E se si trattasse di un mitomane?
“Lo ripeto, non posso escludere nulla. Se si trattasse di un pazzo e venisse arrestato domattina saremmo tutti più sereni. Per quanto ne so io può trattarsi di qualsiasi cosa, ed è questo che mi preoccupa”.

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